VIGEVANO E L’UFO DI SAN BORROMEO
VIGEVANO E L’UFO DI SAN BORROMEO. Se gli scettici moderni tendono a screditare il fenomeno ufo/uap in tutte le maniere possibili, in passato l’unico modo per non essere screditato, era quello di poter far conoscere una verità scomoda attraverso l’arte. Esistono numerosissimi esempi del genere arrivati fino a noi. La cosa che più colpisce è come tutte queste ” anomalie storiche ” vengano metodicamente screditate o semplicemente tacciate di una forzatura visiva da parte di chi ha voluto vederci chiaro. Forse una tra le meno note, ma di certo non meno interessante, la troviamo in Italia, precisamente a Vigevano, presso la chiesa di San Carlo. Si tratta del dipinto di Giovan Battista Garberini intitolato ” Apoteosi di San Carlo Borromeo “. Il dipinto risalente al 1850 ( secondo altre fonti 1894 ), ed è posto dietro l’altare. Il dipinto ha un’interessantissima rappresentazione pittorica e questa anomalia che mi accingo a descrivere, lo rende ulteriormente interessante.
Il pittore tende a raffigurare in maniera molto chiara la rappresentazione pittorica, ma inserisce alcuni particolari che vanno osservati con maggiore attenzione ed interesse. Se si osserva la disposizione dei personaggi, si può notare come quasi tutti guardano verso l’apparizione celeste. Quelli che non lo fanno, hanno lo sguardo rivolto verso il basso, in segno di prostrazione. Tranne uno. Infatti si può riconoscere abbastanza chiaramente un bambino con abiti da chierichetto osservare girato quasi di spalle ad osservare qualcosa che attrae la sua attenzione. Infatti sopra il campanile, si può osservare un arcobaleno, e a metà dell’arcobaleno si può distinguere una sagoma discoidale. Sicuramente a questo punto scatta la forzatura nel vedere ( un ufo/uap? ). Allora ho fatto una ricerca ed ho trovato uno studio fatto sul particolare del quadro incriminato. In queste sequenze si può notare abbastanza chiaramente che il pittore ha voluto inserire in maniera volontaria questo particolare. Da quello che ho potuto appurare, vi sono due correnti di pensiero a riguardo. La prima che Giovan Battista Garberini abbia avuto un avvistamento ufo personalmente e lo abbia riportato nel quadro. La seconda ipotesi tiene in considerazione che l’evento gli sia stato raccontato e lui lo abbia rappresentato inserendolo nel dipinto.
Come mio solito lascio a voi le valutazioni sul caso che vi ho sottoposto. Spero di avervi incuriosito. Buona lettura.
La sera di Giovedì 31 Agosto u. s. mi trovavo a fumare una sigaretta sul balcone dei miei vicini, mentre la padrona di casa era intenta a ritirare la biancheria stesa. Improvvisamente sentii la donna esclamare: «Cosa sono quelle?» Guardai nella direzione indicata e vidi una lunga fila di luci che solcavano il cielo, tutte muoventesi alla stessa velocità ed alla medesima distanza. Restammo a guardare stupiti sinchè non scomparvero dietro il tetto del palazzo. Realizzai che certamente non si trattava di aerei disposti in linea di fila e nemmeno di un fenomeno naturale poiché, in tutta la mia lunga esistenza, non ho mai assistito a niente del genere. Non so dare alcuna spiegazione logica a quel fenomeno, oltre ad osservare che le luci si muovevano in modo intelligente, seguendo un percorso preciso. Voglio solo assicurare che sono una persona molto logica e razionale; un ex giocatore di scacchi, il quale ha sempre ironizzato sugli Ufo e sui fenomeni paranormali.