SMARTPHONE IN UN MURALES DEL 1937
SMARTPHONE IN UN MURALES DEL 1937. Nel mio curioso girovagare in rete alla ricerca di notizie interessanti e curiose, mi sono imbattuto in questa notizia che sta facendo discutere. Nel 1937 un italiano tale Umberto Romano ebbe a realizzare un murales che intitolò ” Mr. Pynchon and the Setting of Springfield ” . Il murales di U. Romano voleva documentare, e rappresentare un evento verificatosi nel 1630, ovvero l’incontro tra le due più importanti tribù del New England, e cioè i Nipmuc e i Pocumtuc con i coloni inglesi che abitavano quello che oggi chiamiamo Massachusetts. A questo punto in molti si chiederanno cosa c’è di strano in questo murales. Se osservate bene il nativo americano che si trova al centro dell’immagine, noterete che in mano sembra che abbia uno ” smartphone “.
Se considerate che i primi studi sui telefonini risultano risalire al 1973, e che la realizzazione del primo smartphone fu nel 1993, fate un po voi i conti. Si è detto di tutto su cosa possa tenere realmente tra le mani il nativo americano, tra le possibili alternative, quello dello specchio è quella che più si avvicina ad un chiarimento del mistero. Ma se noi andiamo a vedere come erano le forme degli specchi in quel periodo ( 1630 ) ci si rende subito conto che è una forzatura.
Come si può vedere dal particolare dell’ingrandimento allegato sopra, vi potete rendere facilmente conto che, ciò che tiene tra le mani il nativo americano è decisamente più simile ad uno smartphone di ultima generazione che ad uno specchio di quell’epoca. Per farvi ulteriormente riflettere sulla misteriosa anomalia a seguire allego alcune foto di specchi portatili di quel periodo.
Spero di avervi incuriosito con questo post. E ricordatevi, non è necessario rincorrere l’alieno di turno per appassionarsi a questi argomenti, spesso davanti hai nostri occhi c’è di tutto. Buona lettura.