PERCHE’ TANTI FENOMENI CLIMATICI ESTREMI
PERCHE’ TANTI FENOMENI CLIMATICI ESTREMI. Perchè negli ultimi decenni i fenomeni climatici considerati ” estremi ” hanno intensificato all’ennesima potenza i loro effetti distruttivi in tutto il mondo? Si, in tutto il mondo. Mentre prima questi eventi ( decisamente in maniera minore ), colpivano particolari zone della Terra che si prestavano maggiormente per le condizioni climatiche, adesso trombe d’aria, tifoni, e terremoti ( di magnitudo oltre il 6 della scala Richter ), devastano posti prima quasi esenti da questi eventi climatici estremi. Come ben sapete i due uragani che in questi giorni hanno portato devastazione e morte nelle Isole Keys, Bahamas,Saint Martins, Cuba, e la Floida, e cioè l’uragano Harvey, ed Irma ( ed ora si aspetta l’arrivo di un terzo uragano dal nome Josè ), sono stati catalogati tra i più distruttivi di sempre.
A questo punto la domanda nasce spontanea: ma come è possibile che ogni anno questo tipo di fenomeni climatici estremi si manifesta in maniera sempre più devastante, e in numero sempre crescente? I complottisti hanno puntato il dito sulle nuove armi del 21° secolo, ovvero le armi che possono alterare il clima, provocando queste devastazioni.
E l’H.A.A.R.P. e le cosiddette scie chimiche, sono i principali ” colpevoli ” di queste devastazioni. In merito lo scienziato di fama mondiale Michio Kaku si è espresso in merito a questi fenomeni climatici estremi, sostenendo che sono il frutto di manipolazioni del clima. Contestualmente si è verificato un terremoto potentissimo in Messico, al largo delle coste dello stato del Chiapas con un magnitudo di 8.1 della scala Richter. Consideriamo tutto questo nella norma? A dimenticavo contestualmente anche a Livorno l’ennesima bomba d’acqua ha messo in ginocchio un’intera città provocando morti e devastazione anche qui.
Prima degli uragani le acque dell’oceano avevano una temperatura superiore ai 30 gradi……….Tutto questo non va bene. Dobbiamo aprire gli occhi e cambiare registro. Buona lettura……si fa per dire.